Abstract:
Un’altra piccola guerra russa, una crisi temporanea a un passo dall’Unione europea, un incidente imprevisto: tutto questo, nell’immaginario collettivo, avrebbe dovuto essere l’aggressione della Russia all’Ucraina. Dopo oltre tre mesi, invece, gli esiti positivi del sostegno militare alla resistenza e gli effetti delle sanzioni contro il Cremlino sono meno evidenti dell’impatto negativo provocato dal conflitto. La resilienza del Paese potrebbe essere a rischio, tanto quanto il destino del 30,7% dei lavoratori impiegati nei settori maggiormente colpiti dalla crisi. In compenso la risposta italiana all’emergenza umanitaria, che vede sette milioni di sfollati nell’Unione europea, si concretizza nell’impiego di tutte le risorse disponibili in un programma di accoglienza efficiente che è a pieno regime. L’obiettivo è quello di garantire ai profughi ucraini i migliori standard di accoglienza possibili.