Abstract:
Il contributo prende avvio dalla riflessione che il tempo, quale pilastro del vincolo sinallagmatico alla base della subordinazione, sia soggetto a un “ripensamento” in ragione della vertiginosa diffusione dello smart working. In tale modalità di svolgimento della prestazione di lavoro i «vincoli» temporali possono essere “allentati”, determinando il rischio di una commistione con il “tempo” da dedicare al riposo o ad ambiti inerenti alla conciliazione vita-lavoro. L’espansione della vita virtuale ha reso più urgente necessità di analisi giuridiche in ordine a nuove aree di tutela, quali la disconnessione. Infatti, non solo nell’ordinamento italiano si è intervenuti nuovamente in materia attraverso la normativa emergenziale, ma in Europa ci si è spinti oltre con l’adozione da parte del Parlamento UE di una Risoluzione con annessa un’articolata proposta di direttiva sull’introduzione del diritto alla disconnessione quale diritto fondamentale del cittadino europeo. L’autrice analizza le citate prospettive 'de iure condendo' mettendone in evidenza potenzialità e criticità alla luce di un’analisi sistemica connessa a evidenze empiriche emerse sul punto dall’indagine INAPP-Plus.